A Magione crescono i contagi, ma la Solidarietà non va in Quarantena. Avis chiama a raccolta i donatori
La recente crescita dei contagi da Covid-19 ha accentuato le difficoltà delle strutture ospedaliere, che nelle ultime settimane hanno dovuto fare i conti con un’ulteriore riduzione delle scorte di sangue, ed un numero di sacche trasfuse costantemente superiore a quelle raccolte; in tal senso, agli appelli di Avis si sono affiancati quelli dei mass media, sia sui giornali che nelle reti televisive. A Magione la seconda ondata del virus ha avuto un impatto molto superiore rispetto alla prima, con numeri più di otto volte superiori rispetto a quelli di marzo-aprile. Nonostante le tante difficoltà, ad ottobre l’apporto in termini di donazioni di sangue e plasma dei magionesi, seppur inferiore alle medie annuali, è stato significativo (71 totali, con 4 nuovi donatori ed 1 recupero dopo due anni di inattività), permettendo alla sezione di superare ad inizio novembre quota 900 nel 2020. “Ad ottobre non è stato facile garantire continuità giornaliera nelle donazioni – spiega il Presidente Roberto Taborchi – la situazione nella nostra comunità è difficile e la diffusione trasversale del virus ha costretto molte persone ad annullare o rimandare le prenotazioni, a causa di sintomi influenzali o perché coinvolte in isolamenti, quarantene fiduciarie o positività. Il Centro Nazionale Sangue ha stabilito per queste situazioni dei criteri ben precisi, sulla base dei quali facciamo sempre un primo “triage telefonico” al momento della chiamata e nei giorni immediatamente precedenti alla data della prenotazione. Ad ottobre abbiamo inoltre dovuto fare i conti con la percentuale di sospensive più alta dell’anno (20% sui 90 accessi totali). Grazie a chi sta continuando a dare il proprio contributo, vincendo i timori che il momento può causare; come già fatto in primavera, ci teniamo a ribadire che nei Centri di Raccolta si dona in totale sicurezza, seguendo tutti i criteri di prevenzione, come recita lo slogan “donatore protetto, donatore perfetto”, che compare nella sala di accettazione del Sit di Perugia”. Indispensabile nell’ultimo mese il contributo della sezione di Atletica, con ben 14 “runners” che hanno donato #rossosangue e #gialloplasma; fra di loro Alessandro Corbucci, 40 anni e 48 donazioni: “Donare sangue significa donare una parte di sé a chi sta soffrendo, a qualcuno che ha davvero bisogno, senza sapere il suo nome ma avendo la certezza che potremo salvargli la vita. Ho avuto modo nel tempo di conoscere e condividere esperienze di persone che si sono trovate dall’altra parte, e che permettono di capire ancora meglio quanto questo piccolo gesto sia davvero indispensabile. E’ per questo che tanti anni fa ho iniziato a donare ed è per questo che finché potrò continuerò a farlo”.